Recensione di “Humoresque” su Let Love Grow

Doppio passaporto per la band pisana: il Tricolore per gli aspetti meramente demografici e burocratici,  la Grand Union Jack invece a rappresentare cultura ed attitudine musicale. “Humoresque” si rivela nella media un buon lavoro caratterizzato da sonorità eleganti, pulite ed eterogenee – siamo comunque in ambito indie – rock / pop – e testi ben scritti, impegnati ed impegnativi. Sotto l’immaginaria linea mediana di riferimento cito “Axolotl” in rappresentanza di quella viziosa e pericolosa tendenza che porta episodicamente i Novadeaf a calpestare territori già battuti con arrangiamenti certamente gradevoli ma probabilmente un po’ troppo easy listening, tanto da rischiare seriamente il paragone con band che a mio avviso hanno già raggiunto l’obsolescenza musicale, quali ad esempio i Placebo e soprattutto gli ultimi Coldplay.

Decisamente sopra la media invece “Reconstruction of the body”, “Come what may” e l’intensa “Man on fire”, pezzi nei quali i suoni si fanno più elaborati, tendenzialmente trattenuti e rarefatti ed in grado dunque di valorizzare il cantato di Federico Russo, sempre raffinato, melodico, emozionale ed acclarato valore aggiunto. La band pisana dimostra di avere notevoli potenzialità artistiche ed anche commerciali visto quanto si rivela a suo agio nell’approccio immediato grazie alla pulizia dei suoni ed un ritorno melodico sempre puntuale; probabilmente un leggero cambio di rotta sonora – in estrema sintesi più indie pop e meno rock – potrebbe consentirgli un ulteriore salto di qualità. Buon disco dunque, soprattutto come punto di partenza.

di Gabriele Bacchilega

 

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